Raccontare, raccontarsi, esprimersi.

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Spesso mi confronto con persone che mi dicono: “non so disegnare per cui non posso esprimermi artisticamente”.
FALSO.
Vero è che l’espressione artistica di qualsiasi natura ha bisogno di tempo e cure, non è una cosa immediata, ma non è preclusa a chi non sa (o crede di non saper) disegnare.
Saper disegnare è una cosa, esprimersi, raccontare, esplorare un sentimento o elaborare un evento artisticamente, è un’altra.
Una persona può essere bravissima a copiare dal vero ma essere una frana nell’esprimere qualcosa che ha dentro.
Tempo fa un’amica mi aveva confidato di sentire la necessità di elaborare un evento molto triste che le era capitato con l’espressione artistica, ma di non sapere da dove iniziare.
Un QUADERNO creato totalmente a mano può essere un BUON PUNTO di partenza.
41085402_1847815958664861_5040954470515605504_n-1.jpgPer esprimere qualcosa non è necessario disegnare: si possono usare fogli di giornale e riviste per creare un collage.
Per raccontare la RABBIA si può usare un pennarello rosso e riempire vorticosamente una pagina di ghirigori arrabbiati. Si possono usare dei colori a dita per coprire l’intero foglio di ditate infuriate.
Una pagina NERA può ben raccontare un momento buio.
A una lettera, inserita dentro una busta, si possono affidare confidenze o messaggi indirizzati a dei futuri noi.
Possiamo stampare fotografie nostre e ritagliarle, modificarle, colorarle, per raccontare nel nostro quaderno qualcosa di personale.
Possiamo usare adesivi e masking tape.
Possiamo bucare le pagine per rappresentare la MANCANZA di qualcuno o qualcosa.
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Collage di figure, colori, cose, animali, parole, possono ben esprimere quel che abbiamo dentro.
E fin qui non abbiamo avuto ancora bisogno di saper disegnare lo skyline di New York o fare un ritratto perfetto!
Create il vostro quaderno con tutti i materiali che trovate: fogli di carta da lucido, cartoncini, cartoni, block notes, buste delle lettere, rettangoli di tessuto. E poi ancora biglietti di concerti, biglietti del treno, tovaglioli, carta di caramelle.
Tutto può essere usato.
Incollateci sopra frasi, parole, usate strofe di canzoni e versi di poesie.
Usate i colori per dire come state, magari stesi a ditate, è liberatorio!
Create delle bustine nel quaderno e riponete lì foglie o altre cose importanti.
Incollate fotografie significative, stampatene in più copie in modo da poterci giocare: disegnate voi le cornici e colorate a tutti le guance di rosso.
Perdetevi in un ricordo e restituitelo nel quaderno come meglio vi pare.
Non pensate: “non sono capace”, eravate capaci da bambini e lo sarete anche adesso.
Comprate due anelli per unire i fogli e una bucafogli, non datevi limiti di tempo o di pagine: è il vostro spazio in cui non dovete dimostrare nulla a chicchessia.
Il quaderno è un lungo dialogo con voi stessi: raccontategli come state, cosa pensate, cosa vorreste fare e cosa non vorreste mai fare.
Tenete aperta la comunicazione con il vostro IO.

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