Figlie mie siate un piccolo e ostinato picchio

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Figlie mie fate come il picchio, piccolo e ostinato. 
Non chiedete autorizzazione a nessuno per realizzarvi nella vita e nel lavoro.
Non aspettate benedizioni e riconoscimenti per fare qualcosa. Siate coraggiose. Aiutate le altre donne, se potete, a essere piccoli picchi ostinati per potersi realizzare.
Ci saranno molti recinti in cui proveranno a mettervi, qualcuno sarà anche grazioso, pieno di fiori e profumi ma non esiste recinto da cui non si può uscire.

Ho visto, insieme alle mie figlie, un video su Yayoi Kusama e trasportate dalla meraviglia, dal colore, dalla vertigine di questa straordinaria artista ho potuto raccontare la sua vita da picchio ostinato e coraggioso. Ora è acclamata e riconosciuta in tutto il mondo ma per decenni non è stato così: è stato molto difficile essere presa sul serio nel mondo dell’arte negli Stati Uniti degli anni ’60 per chi è nata donna e giapponese. 
Le sue idee, le sue installazioni e opere venivano copiate e quelle dei colleghi maschi ottenevano più successo, più spazi e considerazione. Questo l’ha spesso ferita e gettata nello sconforto ma non ha mai smesso di lavorare, instancabile come il picchio.

Ancora prima, da bambina, ha dovuto disegnare clandestinamente perché la madre le strappava i fogli appena dipinti tanta era la sua disapprovazione. Ma Yayoi non si è fermata e ha conquistato la possibilità di frequentare la scuola d’arte promettendo di frequentare anche le lezioni di etichetta.
Il sostegno Yayoi l’ha trovato, e pure cercato, dall’altra parte del mondo quando decide di scrivere all’artista Georgia O’Keeffe che le consiglia di trasferirsi a New York. Ma la scena artistica della New York di quegli anni era dominata da uomini e Yayoi ha dovuto insistere, accumulare delusioni, perseverare.

Non ha aspettato di avere l’approvazione né l’autorizzazione di nessuno, si è imposta con performance e installazioni non richieste. Come un picchio ha insistito in un ambiente in cui non c’era posto per una donna minuta e straniera. Eppure, come il piccolo picchio, ha conquistato il suo spazio e che spazio! Yayoi Kusama ha infranto ogni stretto recinto in cui l’hanno messa, non ha mai accettato il “si è sempre fatto così” e le consuetudini. 

Questo è quel che ho spiegato alle mie figlie perché sappiano che essere donna è ancora, molte volte, uno svantaggio. Troveranno chi proverà a dire loro che non possono fare qualcosa in quanto donne o che cercherà di metterle in un grazioso recinto. Devono sapere, fin da ora, che alcune volte dovranno essere un picchio, piccolo e ostinato per poter brillare. Ma la luce sarà abbagliante.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Grazie per la tua missione.

  2. Nonna Cosetta ha detto:

    Buon pomeriggio cara Sabrina, complimenti per il messaggio fatto alle tue figliole, è la cosa più bella che si possa augurare alle ragazze. Grazie per aver condiviso le informazioni su questa artista, cercherò di saperne più. Un caro abbraccio a Te, Giorgio ed alle Tue Ragazze, con affetto
    Nonna Cosetta

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