Una mamma ce la fa sempre

E invece no, i tristi fatti di cronaca, le tante mamme con depressione post parto ma anche la normale esperienza da madre, ci dicono che una mamma non ce la fa sempre e, se chiede aiuto o se sembra essere in difficoltà, va aiutata.

Una mamma non ce la fa sempre e non per questo è meno madre o meno brava.
Questa frase la sento dire da quando sono mamma e conclude ogni discorso, magari quando racconto di un periodo particolarmente impegnativo.
Può essere un modo per farsi coraggio tra mamme ma spesso ho il sospetto che sottintenda “quindi non chiedermi aiuto!”

Anche se viene detta con intento consolatorio è la classica frase che ti tappa la bocca e ti costringe a rispondere a qualsiasi domanda con: “va tutto bene, benissimo, sono felice, fortunata e riposata”
Perché se una mamma ce la fa sempre chi sono io che alcuni giorni sento di non farcela?
Sono tante le frasi che creano isolamento intorno alle madri, spesso dette alla leggera, ma che, una sull’altra, creano un muro.

Le più comuni sono:
– GODITELI!
Goditeli chiude qualsiasi discorso, anche quando dici “abbiamo passato 3 mesi chiusi in casa con vomito, diarrea e febbre e ho perso il lavoro”, c’è chi risponde: “Goditeli che dopo è peggio”
Il fatto che una mamma condivida con voi che ha sonno, che è a pezzi, che non riesce a vedere le cose in prospettiva, non vuol dire che non ami i suoi figli e figlie, che non voglia stare con loro, che non sia consapevole della fortuna di averli. Vuole solo dire quel che ha detto: che è stanca.

– Pensa ai bambini malati
Frase tappa bocca per eccellenza che ti fa sentire subito la più infima delle madri.
Anche la sola idea mi fa venire i sudori freddi, trovo assurdo e crudele usarlo come metodo di paragone.

– La mia amica è più brava di te, ha 5 figli tutti educati, lei è in forma, bella, sorridente
Cosa mi vuoi dire con questo?
Vorrei essere anche io come la tua amica ma, purtroppo, oggi mi sento male e ora mi sento peggio. I paragoni raramente sono d’aiuto.

– Una volta allora come facevano?
Un evergreen, non lo so una volta come facevano ma se mi comportassi ora con le mie figlie come si sono comportati i miei nonni con i miei genitori probabilmente verrei additata come una madre senza cuore.
Non perché i miei nonni fossero cattivi, anzi, ma all’epoca non era strano lasciare i figli in custodia a una vecchia zia (magari cieca, come nel caso di mio padre) o lasciarli molto tempo da soli. Mio padre in quinta elementare lasciò la scuola per lavorare in campagna e mia madre stava tutto il giorno chiusa in casa con una vecchia nonna.
L’educazione e la vita erano molte diverse.
Inoltre che ne sappiamo della difficoltà delle mamme di una volta? Solo perché non ce ne hanno parlato (o non sono arrivate le testimonianze fino a noi) non è detto che non ne avessero.

– Figli piccoli problemi piccoli
Vedere un figlio come un problema che da piccolo diventa grande mi ha sempre fatto impressione, spesso ribatto con “vale anche figli grandi soddisfazioni grandi?”
Questa frase viene usata anche per smontare gli entusiasmi, mi capitò di sentirmela dire perché sembravo troppo sorridente: “ehhh ora è facile, ma figli piccoli problemi piccoli”

– Hai voluto la bicicletta ora pedala!
– Chi li fa se li trastulli

Sembra che tutti abbiano il diritto di lamentarsi e dire quel che pensano tranne le madri che devono essere sempre felici. DEVONO.

– Curati di più che sei sciatta!
– Sei troppo curata per essere mamma, sicuramente non li guardi
Come fai sbagli, se non riesci a trovare il tempo (o preferisci impiegarlo dormendo) per fare sport e truccarti sei sciatta, ti devi ricordare di essere donna e volerti bene. Poco importa se volerti bene in questo momento vuol dire cercare di recuperare un po’ di forze.
Però se una donna sembra troppo in forma e troppo concentrata sul suo fisico allora sicuramente non guarda i figli.

In definitiva che si deve dire a una neo mamma?
Prima di dire bisogna partire dall’ascolto, senza liquidarla con una frase fatta.
Diamo la possibilità alle madri di parlare. Una mamma non cerca una soluzione semplice, di solito cerca comprensione.
Se siete amiche puoi aiutarla concretamente portandole un piatto cucinato o tenendole i bambini per qualche ora.
Se vedi però che ha davvero bisogno di aiuto non fare finta di nulla, consigliale di andare in terapia, mettila in contatto con chi può aiutarla.
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