Il cuore è miope

Ieri sera, durante la lezione di aikido, c’è stato il momento meditazione.
Cos’è il momento meditazione?
E che ne so.
Niente di strano, niente incensi, nessuno che vola per aria.
Sono “minuti rubati al chiasso” in cui il cervello va a spasso, corre, un pensiero scappa a sinistra, uno a destra, un altro si smaterializza e la consegna è di non trattenere nessuno.
Pensieri liberi tutti.
Mica facile non trattenere nessuno, nemmeno nella vita riusciamo ad allentare la presa su quelli intorno, sul marito (per chi ce l’ha), sui figli (per chi ce l’ha), sul cane (per chi ce l’ha), su dio (per chi ce l’ha).
Ieri, poi, mi ero focalizzata sulla torta al cioccolato e pere che mi stava attendeva a casa e no, non riuscivo proprio a lasciarla andare.
Nonostante fossi inebriata da quei pensieri sono riuscita a tornare, a fatica, con la mente al mio dojo (il luogo con tanti tatami in cui si pratica questa roba strana) e al suo caratteristico aspetto da vasca da bagno gigante.
In realtà il ritorno è stato indotto dalla voce di Stefania, la nostra insegnante, che, abbandonati i pensieri al loro destino, ora ci chiede di ripercorrere mentalmente le sensazioni della lezione appena passata, solo con gli occhi della mente.
Gli occhi della mente!
AH.
Mi piace questa frase. Mi immagino un grande cervello con degli occhetti sopra e le gambine corte e due minuscole manine. Un cervello con l’espressione un po’ saputella.
E se la mente ha gli occhi pure il cuore ce li deve avere.
E come la mettiamo con la pessima capacità di giudizio del cuore?
Se avesse una buona vista, il cuore, vedrebbe di chi si innamora.
Non prenderebbe certe cantonate.
Allora no,forse è cieco come una talpa oppure è solo miope e non sa distinguere bene di chi innamorarsi e di chi no.
Insomma questa vignetta è nata così: dagli occhi della mente che poi sono passati al cuore che poi alla fine è una talpa.