Prigionieri in casa

il

Da Robinson di Repubblica del 18 aprile:
“Prigionieri in casa”
“L’amicizia è il cemento delle polis”
“Il male è fuori”
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Case attente,
case dormienti.
Case grandi e case piccine,
Case affollate e case isolate.
Ogni casa è diventata un universo in contrazione,
e noi siamo persone in espansione.

Case pericolose per i loro abitanti
Case violente e case rassicuranti.
Case illuminate nella notte scura,
in cui veniamo morsi dal serpente della paura.

Case sole,
Case che diventano scuole,
Case che profumano di pane
e i più fortunati potranno farcirlo col salame.

Case di sconosciuti,
case di mascherine,
di guanti, disinfettanti e penicilline.

Case botteghe,
botteghe case,
in cui si lavora anche ora.
Case in cui andrà tutto bene
per davvero, per finta, raccontami una bugia anche se non sei uno che mente,
dimmela ancora e ti sarò riconoscente.

Case in cui si fa quel che si può
e si cammina 10 volte dal bidé al comò.

Case piccole, case grandi,
Case soffocanti,
Case che sognano fiori e siepi,
Case in cui si invocano i santi.
Case in cui si ha paura di ricominciare,
e ci si racconta che in gabbia non si sta così male.

Case piccole, case grandi,
Case affollate e case isolate,
Case sole e case stelle,
Case universo e case che cambiano pelle.
Case in cui Caino fa le frittelle,
Case in cui Abele fa la pasta madre,
Case in cui i bimbi giocano a nascondino
inventandosi nascondiglio e amico vicino.

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