Qualche tempo fa sono stata contattata da Gaia per propormi una collaborazione con l’azienda Eco&You, che produce mobili in cartone per l’ufficio, per la casa, per i bambini.
Mobili in cartone?
Ne avevo visti alcuni di tanto in tanto, in qualche locale o negozio, ma la mia conoscenza dell’argomento finiva lì. Il fatto che fossero “in cartone” a me già suonava bene: “cartone, colori, matite, pennarelli, disegni…”, Eco&You mi è subito apparsa come l’azienda che mi avrebbe portato nuovi fogli da disegnare, una gran bella cosa.
La proposta era questa “ti mandiamo uno dei nostri mobili a piacere e tu ci disegni sopra”.
Ho accettato in 2 secondi, il tempo di scrivere “si”.
Poi ho iniziato a vagare per il sito, la linea Kids mi piaceva assai ma sono forme particolari e già definite come giraffe, cactus, ciliegie. Che cosa avrei potuto disegnarci sopra io?
Così ho pensato a un tavolo, per la precisione VIVIENNE.
Vivienne è un piccolo tavolino a forma di V su cui appoggiare riviste e libri: forme semplici ma non banali, piccolo ma non minuscolo, con ampio spazio da disegnare (cosa fondamentale).
Una settimana dopo, Vivienne campeggiava nel mio soggiorno.
I mobili in cartone hanno l’innegabile vantaggio di pesare pochissimo e il montaggio è stato estramente semplice: basta seguire le pieghe del cartone per ridargli vita e togliere la pellicola al nastro biadesivo già incollato da Eco&You nei due soli punti utili per chiudere il tavolino, un minuto e Vivienne era pronta, bianca e immacolata; pronta per diventare la Vivienne Burabacio.
Avevo tante idee: disegnare una piccola Cappuccetto Rosso con un Lupo gigante oppure far diventare tutta Vivienne una testa di donna con i capelli che salivano verso l’alto con in mezzo uccellini, fiori, nidi e foglie, poi scene di mare e pesci.
Però c’era qualcosa che non mi tornava, non stavo sfruttando bene le sue forme: i disegni che avevo abbozzato si sviluppavano NONOSTANTE Vivienne e non GRAZIE alla sua forma.
Nei disegni e nella vita cerco sempre di creare un’unione, una relazione tra gli elementi. Disegnare qualcosa sopra Vivienne nonostante Vivienne non è detto che riesca male, magari il risultato è buono ma è sicuramente uno spreco: avevo l’occasione di armonizzare due elementi, una forma e un disegno e io stavo ignorando la forma.
L’unione è il leit motiv delle mie donne di carta: prendo una pubblicità da un quotidiano, ne copro alcune parti con il bianco e sopra disegno la mia donna. La mia donna non potrebbe vivere senza la fotografia stampata sul foglio del quotidiano, si adatta a lei come un vestito, come un sogno. Non è indipendente da lei, non vive di vita propria altrimenti sarebbe un’imposizione e non il frutto di due parti con si uniscono, che vanno nella stessa direzione.
D’altronde il tutto è più della somma delle parti.
Per Vivienne dovevo escogitare qualcosa di simile: il mio disegno deve svilupparsi su di lei come un bel vestito, non imporsi come un’armatura.
Alla fine il punto di svolta è stato proprio il taglio a V: non potrebbe suggerire la coda di una sirena? Certo che si!
La sirena non si svilupperebbe nonostante la forma di Vivienne ma grazie a lei, forma e disegno finalmente coesistono, hanno creato una sinergia.
Mi sono messa al lavoro ed ecco qui il risultato!
Vivienne è diventata un mare agitato di capelli azzurri, dove due sirene abbracciano un gatto in mezzo a fiori, foglie e pesci rossi.
Vi piace il risultato?
Ma che belli!!! Originalissimi!
Grazie! 🙂
Prego 🙂
Ma stupendo!